Emergency Skin – di N. K. Jemisin

E' una questione di principio, se trovo qualcosa scritto da N. K. Jemisin devo leggerlo, per cui eccoci qua. Emergency Skin è un'opera di narrativa breve ed in quanto tale non ha per forza di cose la profondità e la complessità di creazioni ben più corpose, tuttavia in poche pagine concentra non poca sostanza.

Titolo: Emergency Skin

Autorə: N. K. Jemisin

Casa Editrice: Amazon Digital Services

Data di pubblicazione: 17 settembre 2019

Genere: Novelette di fantascienza

Autoconclusivo o parte di una serie: Autoconclusivo (parte di Forward, una collezione di racconti indipendenti fra loro e di autori diversi).

Sinossi: Proveniente da una colonia spaziale, un esploratore è spedito in missione sulla Terra per recuperare del prezioso materiale biologico. Ha un corpo sintetico privo di vera pelle, e le sue azioni sono guidate e monitorate da un'intelligenza artificiale, tuttavia come premio per il compimento della sua missione gli sono stati promessi degli upgrade fisici nonché l'accesso ad una superiore condizione sociale. Una volta arrivato sulla Terra, tuttavia, il protagonista si ritrova su un pianeta ben diverso dal deserto tossico che si aspettava, incontrando invece una civiltà prospera e accogliente. Viene così rivelato che, dopo che le élite della Terra abbandonarono il pianeta per rifugiarsi nello spazio, l'umanità lasciata indietro a morire era invece riuscita a collaborare, ed unendo le forze era riuscita non solo a sopravvivere ma anche a costruire una società migliore. Il protagonista è quindi indotto a mettere in dubbio quello che i suoi superiori gli hanno insegnato, soprattutto quando scopre di non essere il primo ad essere spedito in una simile missione.

Analisi: La storia è scritta dalla prospettiva dell'AI collettiva impiantata nel cervello dell'innominato protagonista, nel suo continuo rivolgersi a quest'ultimo per darli ordini e commentarne le azioni. La voce narrante è quindi una prima persona plurale faziosa e invadente, mentre al protagonista vero e proprio è riservata la seconda persona ed è negato un punto di vista autonomo. Una scelta stilistica del genere potrebbe facilmente risultare artificiosa ed affettata, ma N. K. Jemisin riesce a farne un uso efficace. Lungi dall'essere distraente o forzato, il punto di vista scelto diventa una parte organica del wordlbuilding, rappresentando il sistema di narrative falsate e doppie verità che è uno dei temi del racconto - perché naturalmente l'AI insisterà a portare avanti la versione ufficiale dei fatti, anche quando il protagonista prende sempre più coscienza di una realtà diversa ed inattesa.

Il racconto fantascientifico svolge evidente ruolo di critica sociale, contestando la narrativa che idolatra il genio di pochi isolati individui e postulando invece che la grandezza umana sia nella generosità e nella collaborazione; in effetti, non solo l'umanità "sacrificabile" abbandonata sulla Terra ha dato prova di cavarsela molto meglio senza i suoi leader, ma le stesse élite privilegiate che hanno abbandonato il nostro pianeta come una causa persa, nella convinzione di poter conquistare lo spazio grazie alle loro pretese doti superiori, alla fine dei conti dipendono ancora dallo sfruttamento dalle masse che tanto disprezzando, come rappresentate qui simbolicamente dalle cellule HeLa che il protagonista dovrebbe recuperare. Inoltre, il nostro esploratore senza nome è presentato come un umile sottoposto, cui però è offerta una speranza di successo sociale nel caso faccia bene il suo lavoro - ma una promessa del genere sarà davvero affidabile?

(E sì, vedo anch'io l'ironia nel fatto che questo racconto sia stato pubblicato in esclusiva Amazon).

Nulla di tutto ciò è in alcun modo sottile, il che è una scelta voluta. N. K. Jemisin è una nota sostenitrice della nobile arte del lancio dell'incudine, e se in opere più estese si prende il tempo per creare allegorie più sofisticate delle ingiustizie del nostro mondo, in queste poche pagine cede sfacciatamente il primo piano al messaggio che vuole comunicare. Ancora una volta, scelta azzardata ma che sa gestire con talento.

Conclusioni & Consigli: Emergency Skin è una lettura assai gradevole, semplice senza essere banale, che vuole insegnare una lezione, ma che lo fa restando al tempo stesso una narrazione avvincente. C'è da dire che, specie in confronto ad altre opere dell'autrice, il tono è decisamente più speranzoso ed ottimistico, anche se non per forza lieve - il che potrà apparire ingenuo ai lettori più cinici, ma sarà una boccata d'aria fresca per chi cerca sollievo dopo tante narrazioni cupamente desolate.

Content Warning: Razzismo, classismo, body shaming.


Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: