Come accennavo tempo fa, questo libro era da un po' nella mia riserva di cose da leggere. In tutto ciò, credevo di avere almeno una vaga idea di cosa aspettarmi da esso - se non che, appena iniziata la lettura, ho presto realizzato di trovarmi invece in un territorio inesplorato ed inatteso. Al che ho deciso di godermi il viaggio in ogni sua sorpresa.

Sinossi: Quando Apollo Kagwa era bambino, suo padre un giorno scomparve lasciandosi dietro solamente una misteriosa scatola di libri. Qualche decennio è ora passato, ed Apollo è a sua volta diventato padre; sia lui che sua moglie Emma si stanno a fatica adattando al loro ruolo genitoriale, e mentre stanchezza ed ansia fanno sentire il loro peso, sospetti da incubo sembrano insinuarsi con insistenza crescente nelle loro vite. Finché un giorno Emma non commette un atto orripilante ed incomprensibile, per poi scomparire apparentemente nel nulla. Apollo si trova quindi costretto ad imbarcarsi in una sua personale odissea per dare un nuovo senso agli eventi che lo attorniano, affrontando forze magiche ed al tempo stesso fronteggiando i suoi ricordi repressi.

Analisi: La storia è narrata in terza persona da un narratore onnisciente che in un primo momento vola sapientemente al di sopra di personaggi ed eventi, osservando rapidamente lo scorrere delle generazioni; per poi in un secondo tempo avvicinarsi invece a terra ed alla prospettiva limitata di Apollo. La prosa mescola il tono fuori dal tempo di una fiaba con concreti riferimenti alla vita moderna, così sfumando il confine fra magia e quotidianità.

Una consistente porzione del libre è spesa nella descrizione di quella che sembra un'esperienza di vita più o meno realistica, e ciò adottando un passo rilassato ed un'attenzione quasi minimalistica agli eventi più quotidiani; una nota surreale ed inquietante è appena percettibile come sottofondo, lasciandoci con l'impressione che qualcosa non sia come sembra, senza però darci la possibilità di identificare l'elemento discordante.

Alla fine del primo arco narrativo, il gesto apparentemente folle di Emma arriva a scuotere non solo l'illusoria normalità della vita di Apollo, ma anche il tono ed il ritmo sino a qui caratterizzanti il romanzo, che ora invece abbandona l'apparenza di un dramma familiare e si trasforma invece in un'avventura piena di mistero e tensione che unisce follie umane e minacce sovrannaturali.

Così facendo, il romanzo riscrive efficacemente un mito tradizionale - quello del changeling del titolo - incorporando ossessioni e paure moderne; se alla fine delle vere e proprie creature sovrannaturali appaiono coinvolte , il romanzo si focalizza sull'esperienza genitoriale moderna, con il suo bagaglio di felicità performativa, mode del momento, eccessi di esposizione mediatica; la paura di antiche maledizioni è qui rimpiazzato dal timore di essere esposti ad hacker malintenzionati o di essere affetti da malattie mentali - ma il sostrato di apprensione e di sentimenti ambigui e inconfessabili rimangono costanti ed attingono probabilmente ad angosce più ancestrali.

Al tempo stesso, nonostante ogni tema favolistico, il romanzo è anche fortemente radicato nella realtà contemporanea e specificamente nella società americana. New York appare ben riconoscibile con i suoi punti di riferimento e luoghi più o meno celebri, vivida abbastanza da poter essere considerata un personaggio aggiuntivo. Diversamente daз protagonistз delle fiabe occidentali classice, з personaggз principali del romanzo sono neri, e ciò in maniera più o meno sottile ne condiziona le imprese - vuoi perché si trovano ad usare particolare cautela nel dover affrontare la polizia e nell'avventurarsi nei sobborghi bianchi; vuoi perché alla fine scopriamo che gli antagonisti sovrannaturali hanno per generazioni rapito dei bambini ritenuti "altri" e sacrificabili, per offrirli ad un sistema qui rappresentato da un avido troll che in cambio ha garantito sicurezza e prosperità ai suoi servitori.