Questo libro ha attirato la mia attenzione perché già avevo apprezzato la trilogia di Wormwood dello stesso autore, ed anche perché il concetto di un giallo ambientato nello spazio mi sembrava intrigante. Alla fine, Far From The Light Of Heaven si è rivelato un'opera più complessa della sua premessa, il che non è detto che sia una nota interamente positiva, ma è comunque qualcosa di cui vale la pena parlare.

Titolo: Far From The Light Of Heaven
Autorə: Tade Thompson
Prima Edizione:: Orbit
Data di pubblicazione: 5 ottobre 2021
Genere: Fantascienza - Thriller
Pagine: 400
Autoconclusivo o parte di una serie: Autoconclusivo
Sinossi: Quando la nave colonica Ragtime approda nel sistema di Lagos, la prima ufficiale Michelle "Shell" Campion scopre che alcunз deз suoз passeggerз dormienti sono statз assassinatз. In riposta alla chiamata d'aiuto di Campion, viene inviato l'investigatore Rasheed Fin; quel che segue è il dipanarsi di un mistero pieno di ramificazioni inattese - e di ripercussioni imprevedibili.
Analisi: Il romanzo è scritto nello stile uno stile brusco e sincopato già tipico dell'autore. La narrazione in terza persona segue molteplici punti di vista, alternativamente mostrando cosa sta accadendo sulla nave e sulla stazione in un crescendo incalzante che è enfatizzato dall'uso del tempo presente.
Il setting è un esempio di africanfuturismo, e già la toponomastica della stazione spaziale e del sistema in cui si trova fanno aperto riferimento alle sue radici nigeriane; tale background culturale va a combinarsi con altre influenze, quali il potere interplanetario del miliardario Yan Maxwell, e la presenza di una misteriosa specie aliena nota come i Lambers. Laddove un simile worldbuilding ha non poco potenziale di complessità, nel romanzo finiamo per vederne solo quello che rileva per a storia - il che è una scelta al tempo stesso comprensibile e che lascia con una serie di quesiti insoddisfatti.
Quanto aз personnaggз, sono per lo più variazioni sul quel tema dell'antieroe che pare essere particolarmente nelle corde dell'autore, con in particolare Fin che ricorda una versione attenuata del Kaaro di Rosewater. Data la rapida successione di voci e l'urgenza degli eventi, non si può dire che tali personaggз siano particolarmente sviluppatз, tuttavia le rapide pennellate con cui sono dipintз conferiscono loro abbastanza vita da farci interessare al loro destino.
Il libro è spesso pubblicizzato come "mistero a stanza chiusa", con il bonus aggiuntivo dell'isolamento dello spazio. Ora, ciò si applica solo fino a un certo punto: in un tipico giallo, infatti, gli indizi sono a disposizione di chi legge, che può fare almeno un tentativo di risolvere il mistero, e la soluzione è rivelata alla fine come conseguenza di tutto quanto scoperto; qui invece l'enigma è spiegato ad un certo punto da una fonte specifica, la cui presenza ha sì senso all'interno del setting, ma il cui intervento può nondimeno risultare estraneo a flusso dell'indagine. Dato che i personaggз non sono solo alle prese con la ricerca del colpevole, ma anche con ricorrenti attacchi alle loro vita, quello che resta è comunque un efficace survival horror, che ha abbastanza suspense da tenere l'attenzione fino alla fine.
Il romanzo tocca poi una serie di tematiche aggiuntive - dallo sfruttamento dei lavoratori all'opportunità di ribellarsi con mezzi estremi, alla natura ed al destino finale delle anime
Conclusioni & Consigli: Tutto considerato, questo libro si è rivelato una lettura piacevole, anche se non tutti i suoi elementi mi sono parsi altrettanto soddisfacenti. E' un buon thriller fantascientifico con qualche interessante spunto di riflessione, che paga lo scotto di avere più ambizioni di quanto non riesca a gestire, ma che comunque me la sentirei di consigliare a chi ama il genere.
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