Avevo detto che avrei letto tutta la First Law e non intendo rimangiarmi la mia parola. Per cui eccomi qui di nuovo, questa volta per parlare di The Heroes, un'altro romanzo autoconclusivo ambientato nello stesso universo, e collegato in maniera più o meno stretta ad eventi già noti.

Titolo: The Heroes
Autorə: Joe Abercrombie
Prima Edizione: Gollancz
Data di pubblicazione: 27 gennaio 2011
Genere: Fantasy – Grimdark
Pagine: 581
Autoconclusivo o parte di una serie: Autoconclusivo (ambientato nello stesso mondo della First Law)
Sinossi: Otto anni dopo la fine della trilogia originaria, l'Unione ed il Nord sono di nuovo in guerra. La storia è raccontata dal punto di vista di sei personaggi, tutti in diversi ruoli coinvolti nel conflitto: Curnden Craw, vecchio e rispettato capitano di un gruppo di guerrieri del Nord; il Principe Calder, figlio minore e dubbiamente onorevole di Bethod; Bremer dan Grost, ex guardia del corpo in disgrazia di re Jezal; Finree dan Brock, ambiziosa figlia del Lord Maresciallo Kroy; il caporale Tunny, cinico ed esperto veterano; ed infine Beck, ragazzo di campagna che si arruola sognando si seguire le orme del padre. Il titolo fa riferimento alla struttura in stile Stonehende che si erge sulla collina su cui si svolgerà la lunga battaglia fra i due eserciti, ed al tempo stesso allude con triste ironia alla decostruzione di cosa sia davvero l'eroismo e di che aspetto riveli in tempo di guerra.
Analisi: The Heroes è scritto nello stile caratteristico dell'autore, dove una narrazione estremamente soggettiva per quanto in terza persona, ed una prosa informata da aspra ironia e spietato cinismo, sono usate per ritrarre i difetti personali e le inevitabili sventure deз protagonistз.
Ora, dopo aver parlato in più occasioni delle opere di Abercrombie, mi trovo inevitabilmente a ripetermi se provo ad elencarne i tratti fondamentali ed i temi ricorrenti: per cui menziono solo brevemente la solita ricetta a base di violenza esplicita, studio di personalità bieche, disintegrazione sistematica di ogni rimasuglio di idealismo.
Quanto a ciò che caratterizza questo romanzo in particolare: dopo la sorta di interludio rappresentata da Best Served Cold, che pur seguendo molteplici punti di vista si focalizzava essenzialmente su una storia individuale, The Heroes ci porta all'estremo opposto, usando una raccolta di prospettive personali per raccontare quella che è fondamentalmente un'esperienza collettiva; da vicino assistiamo alle trame ed alle tribolazioni di questa o quella persona, ma la forza motrice degli eventi è il conflitto fra le due nazioni.
Eventi storici di larga scala erano anche al centro della prima trilogia; in essa, tuttavia, l'autore aveva all'inizio sviato la nostra attenzione, illudendoci di poter in qualche modo parteggiare per una fazione o per l'altra, solo per rivelare alla fine la futilità di ogni lotta e l'ipocrisia di ogni causa; qui, invece, fin dall'inizio vediamo la vicenza da entrambi i lati della barricata, osservando da vicino due forze nemiche dotate di motivazioni che sì possiamo comprendere, ma che comunque e soprattutto risultano vane e reprensibili. In nessun momento possiamo davvero fare il tifo, mai ci è concesso di appassionarci agli esiti della contesa; quello che possiamo fare è osservare la lotta intensa e inutile deз nostrз personaggз, la brutale agonia dei loro sogni.
La struttura serrata, quasi claustrofobica del romanzo, che segue senza tregua il ritmo della battaglia senza concedere sollievo né distrazione, non fa che esacerbare il senso di rovina ineludibile che caratterizza l'intero romanzo.
Conclusions: Davvero, non sei tu, sono io. Da un punto di vista strettamente estetico, in realtà non posso che apprezzare The Heroes: la sua struttura deliberatamente studiata, la schiettezza del suo intendo. D'altro lato, tuttavia, quest'opera rappresenta tutto ciò che mi impedisce di appassionarmi ad un romanzo, dato che ho trovato davvero pochi motivi per interessarmi a quel che sarebbe successo - ai personaggi, al mondo, a chiunque e a qualsiasi cosa. Ancora una volta, è un libro ben fatto ma che non fa per me, e sull'argomento non ho altro da dire.
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