Categoria: LGBTQ+ Literature
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Deep Wheel Orcadia - di Harry Josephine Giles
Deep Wheel Orcadia è probabilmente uno dei libri più unici che abbia letto di recente. O anche più in generale, in realtà. Non che mi aspettassi di meno da un romanzo di fantascienza in verso scritto in dialetto Orkney. Aggiungo qui che ho letto il libro in cartaceo, ma ascoltando almeno qualche passaggio in audiolibro per farmi un'idea dell'effettivo suono della lingua.
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Station Six – di S.J. Klapecki
Station Six è una novella di fantascienza incentrata su lotta di classe e persone queer nello spazio - il che riassume in una frase i motivi per cui ho sviluppato interesse per questo libro, ed anche più o meno tutto quello che ho da dire in merito. Ok, va bene, con un po' di impegno posso elaborare meglio.
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Detransition, Baby – di Torrey Peters
Ok, mi aspettavo una lettura intensa, ma davvero fino a questo punto? Un libro spettacolare e doloroso - che fa male e nel farlo fa bene.
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The Unbroken – di C.L. Clark
The Unbroken aveva da subito attizzato la mia curiosità per via dei temi trattati - mi riferisco a: colonialismo e rappresentazione queer - per cui certo non ho avuto alcuna obiezione quando è stato selezionato come lettura dello scorso mese da uno dei book club cui partecipo. Sfortunatamente, un soggetto interessante non basta da solo a fare un buon romanzo, e se da un lato non mi piace fare a pezzi opere il cui cuore se non altro è dalla parte giusta, dall'altro non posso far finta che questo libro mi sia piaciuto, né di averci trovato alcuna qualità meritevole a parte le buone intenzioni.
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Too Like The Lightning – di Ada Palmer
Terra Ignota è un'altra serie che ha inevitabilmente catturato la sua attenzione nello stesso momento in cui ho letto i concetti essenziali alla sua base: e cioè, una storia raccontata in un linguaggio artatamente antiquato da un narratore inaffidabile e di dubbia moralità, ambientata in un'utopia imperfetta con un approccio tutto suo alle questioni di genere, e con abbondanza di filosofeggiamenti di ogni sorta. Ciò detto, andiamo a parlare un po' del primo libro.
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Traitor’s Moon – di Lynn Flewelling
Sempre di più, la Nightrunner si sta rivelando ok come esperienza di lettura, ma al tempo stesso non proprio facile da recensire - almeno a voler scrivere una recensione significativa. Quello che intendo è che, oltre a quanto già scritto nei post precedenti, non è che ci sia moltissimo di nuovo da evidenziare, nel bene come nel male. Per cui lasciatemi condividere quel poco che ho da dire prima di passare ad altro.
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Provenance – di Ann Leckie
Dopo aver finito la trilogia dell' Imperial Radch avevo subito aggiunto Provenance alla mia, e di recente ho ritrovato anche lo stato mentale adatto a leggerlo. Quindi, di cosa parla? Com'è rispetto agli altri libri? Ma soprattutto, sarà riuscito a lenire in qualche modo la mia nostalgia per Breq? Vediamo un po'...
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Stalking Darkness – di Lynn Flewelling
Luck In The Shadows non mi aveva lasciato un'impressione particolarmente forte, ma comunque mi era sembrata una lettura abbastanza gradevole da voler continuare la serie. E poi, non prendiamoci in giro, si sa che non amo lasciare le cose a metà.
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Even Though I Knew The End – di C.L. Polk
Even Though I Knew The End era nel mio radar più o meno dal momento della pubblicazione; quando uno dei book club virtuali in cui bazzico discontinuamente lo ha selezionato come argomento di discussione del mese, ho capito che era proprio giunta l'ora di leggerlo.
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Luck In The Shadows – di Lynn Flewelling
Tempo fa accennavo alla mia intenzione di leggere la serie Nightrunner per un book club cui sto più o meno partecipando. Alla fine altre letture hanno avuto il sopravvento e non ho precisamente rispettato le scadenze stabilite per la discussione; in un modo o nell'altro, comunque, la serie la sto leggendo. Per cui, tempo di parlare del primo romanzo, direi.