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Sul Grimdark
This year, as both my regular readers already know, I went through the First Law trilogy by Joe Abercrombie, a fantasy series that not only belongs to the so-called grimdark subgenre, but that seems to perfectly exemplify its tropes and its spirit. As I reviewed each book of the trilogy, I often found myself having thoughts that went beyond my appreciation or criticim of the single novels, instead extending to the very premises and characteristics of grimdark more in general.
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Summer Frost - di Blake Crouch
Summer Frost era l'ultima storia della serie Forward che ancora mi restava da leggere (fra l'altro, ho scoperto solo alla fine da goodreads che i racconti sarebbero stati in teoria disposti in diverso ordine... Non che abbia importanza dato che comunque non sono interconnessi). Le mie altre esperienze con i racconti della serie erano state un succedersi di alti e bassi, e confesso che fino a qui conoscevo Blake Crouch solo di fama, per cui ancora una volta le mie aspettative erano piuttosto vaghe. Se la precedente scelta si era rivelata una delusione, comunque, questa volta l'esperienza si è rivelata una piacevole sorpresa.
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You Have Arrived At Your Destination – di Amor Towles
Ok, è tempo di parlare di un'altro racconto della collezione Forward . Ancora questa volta l'ho scelto senza sapere di cosa parlasse, e principalmente perché avevo deciso di completare la serie entro la fine dell'anno. Ma ora senza ulteriori indugi parliamo di...
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Last Argument Of Kings – di Joe Abercrombie
Last Argument Of Kings è il terzo e ultimo romanzo della famosa (o famigerata) trilogia della First Law - e lo so che ci sono non pochi altri libri ambientati nello stesso universo, ma finito questo penso che almeno per un po' vorrò cambiare aria. Prima di dedicarmi ad altro, però, è tempo di condividere qualche considerazione su questo finale di serie.
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Tigana - di Guy Gavriel Kay
Tigana, nella mia esperienza, è sempre stato circondato da una certa quantità di hype, dato che l'ho visto raccomandato in ogni dove come esempio definitivo di fantasy di qualità e ben scritto. Il che sicuramente intriga, ma al tempo stesso crea delle aspettative forse troppo alte per essere soddisfatte. Ora che ho effettivamente letto il libro, ecco cosa ne penso.
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A Master Of Djinn – di P. Djèlí Clark
Se seguite questo blog, il Dead Djinn Universe non ha a questo punto bisogno di introduzioni. Dopo aver parlato delle opere brevi ambientate in tale setting, eccoci ora arrivatз al pezzo più consistente e famoso, e cioè A Master Of Djinn. Con entusiasmo ho fatto ritorno nel Cairo incantato di P. Djèlí Clark, soprattutto apprezzando la possibilità di un più estensivo sviluppo delle tematiche caratterizzanti la serie.
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Ark – di Veronica Roth
Eccoci di nuovo, parliamo di un altro racconto della collezione Forward - insomma, la fine dell'anno si sta avvicinando e devo Finire-Tutte-Le-Cose, sennò... sennò non succederà nulla lo stesso, ma non si sa mai. Ok, parliamo di Ark di Veronica Roth, il cui nome mi era per forza di cose noto, perché chi non ha sentito parlare di Divergent?, ma di cui non avevo in realtà mai letto nulla.
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The Death Of Vivek Oji – di Akwaeke Emezi
Rieccomi a parlare di una lettura circondata da grandi aspettative. Avendo già familiarità con Freshwater, il formidabile debutto di Emezi, non potevo perdermi questo secondo libro, anch'esso dedicato ai temi del genere, dell'identità e della sessualità nel contesto della cultura nigeriana. Nel leggerlo mi preparavo ad incontrare tanta bellezza quanta devastazione emotiva; in entrambi i sensi non ho avuto delusioni.
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The Last Conversation – di Paul Tremblay
Come promesso, rieccomi a parlare di un'opera facente parte della collezione nota come Forward - questa volta, trattasi di The Last Conversation di Paul Tremblay. Avendolo scelto a caso fra i racconti che ancora mi rimanevano da leggere, l'ho approcciato senza specifiche aspettative in termini di qualità o di tematiche. Vediamo quindi ora di che si tratta.
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Before They Are Hanged – di Joe Abercrombie
Dopo l'esperienza con The Blade Itself, confesso di aver avuto la tentazione di abbandonare la serie della First Law , e... no, chi credo di star prendendo in giro? Per forza dovevo andare avanti e vederne gli sviluppi, se non altro per non lasciarmi dietro qualcosa di incompiuto. Per cui, proseguendo la saga migliora? Beh, come ho detto non è che fosse dal principio brutta in ogni caso, più che altro mi era sembrata abbastanza frustrante per il mio gusto personale, e ormai meno dirompente di quanto volesse essere. Il secondo libro non si allontana molto da quel che già conosciamo, ma costruisce efficacemente sulle fondamenta già poste. Con quali scopi e risultati? Beh, andiamo a vedere...
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